Solidarietà alla comunità cinese

Alla cortese attenzione della professoressa Stefania Stafutti, direttrice dell’Istituto Confucio di Torino.
Desideriamo esprimere la nostra solidarietà e vicinanza a seguito di quanto accaduto durante l’inaugurazione online della mostra “Felice Anno del Bue”.
Quanto successo ci ha molto colpito e condanniamo ogni forma di razzismo, intolleranza e incitazione all’odio.
Ci auguriamo che l’attività interrotta possa essere riproposta al più presto e con ancora più forza, perché l’unica risposta difronte a questi ignobili atti è quella di non lasciarsi intimorire, ma di portare avanti il programma.
I ragazzi della 3B, Liceo Linguistico Maria Ausiliatrice e le loro famiglie.
Buonasera professoressa, le scrivo, insieme alla mia famiglia, per quanto abbiamo visto accadere questa sera, purtroppo abbiamo assistito e ci è dispiaciuto in quanto sia la professoressa e gli organizzatori, sia tutti gli invitati cinesi, che purtroppo capivano tutte le cose che gli sono state rivolte. Dopo che la professoressa ha annunciato la chiusura, in un momento di “tranquillità”, mi sono permessa di accendere il microfono per salutare e augurare buon anno in cinese, nonostante la situazione, spero di non aver fatto nulla di sbagliato ed essere stata corretta.
Data la situazione, se fosse necessario essere testimoni, dato che eravamo presenti, tutti a casa siamo disponibili.
Mi spiace ancora molto per l’accaduto.
La prof.ssa Stefania Stafutti, direttrice di parte italiana dell’Istituto Confucio di Torino, in risposta ai messaggi di solidarietà dei nostri ragazzi ci scrive:
Carissimi studenti,
Gentili famiglie,
desidero ringraziarvi di cuore, anche a nome del Direttore di parte cinese dell’Istituto Confucio, prof. Li Hongxiang, per gli attestati di solidarietà che abbiamo ricevuto da parte vostra. Sono importanti e ci aiutano a superare l’inevitabile sentimento di sconcerto, di angoscia e di frustrazione che suscitano episodi come quello che ha interrotto, lo scorso venerdì, la cerimonia di inaugurazione on line della Mostra “Capodanno Cinese sotto i portici di Via Po”.
Abbiamo denunciato l‘accaduto alle Autorità competenti e riteniamo giusto che chi si rende responsabile di atti di razzismo, odio e intolleranza, anche “solo” verbali, venga richiamato alle proprie responsabilità e venga punito. Cosìcome riteniamo giusto che si debbano reprimere tutte le espressioni di violenza protette dall’anonimato della rete.
Ciò detto, tuttavia, tutti coloro che tra di noi hanno compiti e funzioni di educatori, non possono non porsi delle domande: dove si è interrotto il dialogo senza che noi ce ne rendessimo adeguatamente conto? Dove non abbiamo saputo ascoltare abbastanza?
Cosa avremmo dovuto fare in più e cosa potremo fare in futuro per recuperare queste persone al normale scambio dialettico di una sana società civile?
Si tratta di domande che non possono lasciarci tranquilli, si tratta di responsabilità che coinvolgono in qualche misura anche voi ragazzi: quando avete l’impressione che tra i vostri compagni qualcuno si isoli, perda la capacità di un confronto aperto, accumuli rabbia e risentimento per qualunque ragione, non isolatelo. Parlatene tra di voi, con le vostre famiglie, con i vostri insegnanti. Io credo che in ciascun essere umano ci siano una scintilla di consapevolezza e di bontà: si tratta di trovarle e di farle brillare di nuovo quando si offuscano.
Ieri, alcune ragazze della vostra scuola hanno partecipato alla cerimonia di chiusura on line dei corsi del “Chinese Bridge”, organizzati per voi dalla nostra Università partner, la East China Normal University. Sono state molto brave e vi hanno fatto fare bella figura. Ecco, questa è una delle risposte: coltivare lo studio, la conoscenza, l’abitudine a volere comprendere e la passione nel fare le cose. In questo modo, forse non vinceremo del tutto le manifestazioni negative della società, ma certamente le argineremo e le ridurremo, contribuendo a creare un futuro migliore per tutti noi e soprattutto per voi, che avete davanti ancora una lunghissima strada da percorrere.
Grazie ancora del vostro sostegno e del vostro impegno.
Stefania Stafutti